Tutti in ritmo
"Tutti in Ritmo!” – Quando la scuola si fa esperienza viva
Il 14 giugno, negli spazi del plesso Sconduci, si è svolta la giornata didattica “Tutti in Ritmo!”, un momento conclusivo e significativo che ha coinvolto i bambini di quattro anni e le loro famiglie in un’esperienza educativa corale, centrata sulla scoperta del ritmo in tutte le sue forme: nel corpo, nella natura e nella musica.
Come dirigente scolastico, mi piace pensare che ogni evento ben pensato e sentito sia qualcosa di più di una semplice “restituzione” di quanto fatto. È un modo per abitare davvero il tempo della scuola: un tempo lento, relazionale, partecipato. La giornata del 14 giugno ne è stata la dimostrazione concreta.
Dopo un breve saluto delle insegnanti e la presentazione del percorso didattico svolto durante l’anno, i bambini si sono esibiti con entusiasmo e naturalezza in canti, giochi ritmici, esercizi di body percussion e yoga, rendendo visibile il senso profondo del lavoro educativo portato avanti con cura e passione.
A seguire, i piccoli sono stati coinvolti nei laboratori creativi per sezione, pensati per esplorare il ritmo attraverso linguaggi differenti:
• “Il Ritmo nel Corpo”, con la creazione di sculture ispirate alle figure dinamiche di Keith Haring;
• “Il Ritmo nella Musica”, attraverso la costruzione del tubo della pioggia, uno strumento semplice ma affascinante;
• “Il Ritmo nella Natura”, con la realizzazione di mandala naturali, nati dall’incontro fra mani curiose e materiali del paesaggio.
Ognuna di queste attività ha restituito ai bambini la possibilità di esprimersi, di sperimentare, di fare e rifare con il corpo, con le mani e con lo sguardo. Alla fine della mattinata, ogni alunno ha portato con sé un piccolo manufatto, ma soprattutto un ricordo vivido e personale di un’esperienza che parla di scuola vera.
Dal punto di vista organizzativo, la giornata si è svolta in maniera ordinata, grazie a una pianificazione attenta e condivisa. Ma ciò che ha fatto la differenza è stata la presenza viva delle insegnanti, capaci di accompagnare ogni momento con professionalità e delicatezza, e quella altrettanto preziosa delle famiglie, che hanno partecipato con interesse, attenzione e affetto.
La pedagogia dell’infanzia ci ricorda da sempre che i bambini apprendono attraverso l’esperienza e la relazione. Non a caso, filosofi e pedagogisti come Malaguzzi e Dewey hanno posto al centro del processo educativo l’agire concreto e l’intreccio con il mondo circostante. In questa giornata, tutto ciò è stato vissuto in prima persona.
E proprio sul valore della presenza mi preme chiudere. Lo psicoanalista e filosofo Umberto Galimberti ci invita a riflettere sul tempo che dedichiamo ai nostri figli, ricordandoci che “l’amore non è dare cose, ma dare sé stessi: la propria attenzione, il proprio tempo, la propria disponibilità a esserci davvero”.
Questa giornata, nel suo piccolo, ha rappresentato anche questo: un’occasione per fermarsi, ascoltare, condividere. Un tempo non frenetico, ma autentico. Un tempo in cui genitori e figli hanno potuto guardarsi, sorridersi e camminare insieme, anche solo per qualche ora, nel ritmo lento e profondo della scuola.
Ringrazio di cuore le docenti per l’impegno, la passione e l’attenzione pedagogica che caratterizzano ogni loro gesto. Ringrazio le famiglie, perché la loro partecipazione attiva rende la scuola un luogo vivo, aperto, capace di crescere con e per i bambini.
Continuiamo a costruire insieme questi spazi di senso, dove il tempo non è solo ciò che scorre, ma ciò che ci unisce.